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Google Elezioni, quando il web s’infila nelle vicende politiche di un paese

È stato lanciato precisamente una settimana fa (22 Gennaio) ed è l’edizione italiana del già noto Google Elections U.S.

L’edizione italiana di Google Elezioni è supportata da La Stampa e La7 ed offre aggiornamenti e notizie sulle vicende politiche nazionali in vista delle imminenti elezioni del prossimo mese.

L’aspetto grafico del portale è molto simile a quello del famoso servizio Google News con l’aggiunta di funzioni sociali offerte da Google+ come:

  • Interviste esclusive ed Hangout ai quali si può prendere parte in veste di utenti google+.
  • Partecipazione ai dibattiti presenti nei profili dei principali rappresentanti politici.
  • Aggiornamenti in tempo reale con video e sezioni tassonomiche.
  • Fruizione di contenuti video in streaming offerti principalmente da La7 (gli eventi disponibili in streaming sono effettivamente i principali programmi di approfondimento politico già presenti nel palinsesto dell’emittente di Telecom come Otto e mezzo e Servizio Pubblico).
Screenshot Google Elezioni edizione Italiana

Schermata completa di Google Elezioni Italia. In basso a destra il calendario degli eventi streaming.

La partnership con Google offrirà ai due editori nazionali la possibilità di raggiungere un’audience più ampia ed un più concreto feedback degli utenti, il tutto a vantaggio di un’informazione più completa e poliedrica (e sicuramente di maggiori introiti pubblicitari nelle casse dei media partner).

Google Elezioni è presente, oltre che in Italia e negli U.S.A., nelle seguenti nazioni: Brasile, Repubblica Ceca, Germania, Egitto, Francia, Ghana, Kenya, Messico, Paesi Bassi e Senegal.

Una delle più importanti caratteristiche è la possibilità di consultare le notizie sia in lingua madre che in Inglese (ad eccezione del Ghana e del Senegal); sarà quindi possibile aggiornarsi in tempo reale non solo sulle vicende politiche locali, ma anche su quelle di altre nazioni senza dover conoscere la lingua ufficiale del paese in questione grazie alla possibilità di consultare le notizie direttamente in lingua Inglese.

Non ci resta che attendere una eventuale integrazione di AdWords per la propaganda politica online con strumenti ed estensioni esplicitamente progettate per la promozione di un candidato o un’organizzazione politica… A quel punto sarà necessario affrontare il problema Par Condicio, che molto probabilmente, almeno nel nostro amato belpaese, sarà difficile da gestire.

La nuova interfaccia di Google Images. Buona per l’utente, buona per la SEO.

Google Images ha appena subìto un update al layout grafico il quale si presenta con una modifica fondamentale, destinata a rivoluzionare definitivamente il modo con cui vengono effettuate ricerche per immagini nel motore “fotografico” di BigG.

L’aggiornamento al design dell’interfaccia risale al 23 Gennaio scorso (meno di una settimana fa) ed è stato ufficializzato sul blog per webmaster di Google con un articolo dal titolo A faster image search. Nell’articolo, si introduce il motivo principale che risiede dietro alla decisione dell’update: offrire agli utenti di Image Search un’esperienza migliore e sicuramente più veloce.

La GUI ridisegnata dell'interfaccia di Google Image Search

Il nuovo aspetto dell’interfaccia grafica di Google Images mostra l’immagine selezionata in primo piano all’interno di un pannello dedicato.

Il nuovo layout di Google Images a prima vista si presenta invariato, mostrando la solita griglia contenente i risultati.

La prima differenza si nota non appena si sosta col mouse su un’immagine… ci si aspetterebbe il tradizionale effetto zoom con l’ingrandimento del quadrante dell’immagine in questione, e invece, si scopre che è necessario un click per ottenere una reazione dall’interfaccia.

Subito dopo il click infatti la nuova interfaccia di Images Search si mostra in tutto il suo splendore, aprendo una sezione estesa tanto quanto la finestra del browser (o poco meno se si considera la manciata di millimetri di margini laterali) che contiene una versione ingrandita, non necessariamente in scala 1:1, dell’immagine selezionata.

Tale update offre all’utente due vantaggi:

  • Visualizzare l’immagine selezionata su una superficie più estesa di quella precedentemente disponibile.
  • Evitare di attendere il caricamento della risorsa dal sito web che la contiene (che nel 99% dei casi è lentissimo)

Entrambi i vantaggi vanno considerati delle pietre miliari nell’approccio alla ricerca di contenuti grafici per il semplice motivo che migliorano notevolmente l’esperienza dell’utente permettendo una ricerca più veloce e più efficace.

Conseguenze nella Search Engine Optimization

A prima vista le modifiche all’interfaccia di Images Search possono sembrare svantaggiose per chi amministra siti web o si occupa più in particolare di SEO.

Questo perché tra le fonti di visite ad una sito internet, Google Images rappresenta mediamente il 10%-30% delle visite totali (la percentuale dipende molto dal tipo di contenuti offerti dalle pagine in questione). L’introduzione di queste modifiche causerà dunque una lieve (in certi casi meno lieve) decrescita delle visite a tutte le pagine web esistenti.

C’è quindi già chi si lamenta di questo aggiornamento all’interfaccia inveendo contro Google per averla migliorata “senza tenere in considerazione le esigenze dei webmaster/seoboys”.

Ma non si era detto che l’ottimizzazione per i motori di ricerca avrebbe dovuto tenere in considerazione l’esperienza dell’utente ed i contenuti? Non dovrebbe dunque essere superfluo lamentarsi con chi di fatto ne ha migliorato notevolmente la qualità (seppur sottraendo visite)?

Il problema reale è che spesso ci si concentra sui numeri e non sulla qualità delle visite o dell’esperienza utente.

Non è forse meglio fare scegliere all’utente se visitare o meno il sito originale contenente l’immagine selezionata? non è forse più analitico ed oggettivo visualizzare nelle proprie statistiche web l’effettiva quantità di utenti che hanno volutamente visitato il sito in seguito ad una ricerca per immagini?

Le nostre Conclusioni

Nuovo layout Google Images (Gennaio 2013). Dettaglio dell'interfaccia

Google Images. Il nuovo layout risparmia all’utente la visita al sito web ma permette di raggiungerlo con estrema facilità.

Fortunatamente Google non impedisce di visitare la pagina contenente l’immagine, anzi. Il titolo della pagina che contiene l’immagine è ben visibile nel nuovo pannello e, se cliccato, porta alla pagina stessa (così come il click sull’immagine). È quindi fondamentale concentrarsi sui contenuti (e meta contenuti) che corredano le pagine con immagini, lavorando per rendere il riferimento testuale alla pagina il più interessante possibile.

Finalmente non è più obbligatorio visitare il sito web dal quale proviene l’immagine e questa nuova funzionalità ci piace sia come utenti che come professionisti del web per il semplice motivo che visitare obbligatoriamente una pagina non vale quasi nulla, farlo volontariamente vale moltissimo.

E voi? cosa ne pensate dell’aggiornamento al layout di Google Images?

Il Mercato Android cresce, 10 Miliardi di Applicazioni scaricate

Grazie ad una astronomica crescita, il sistema operativo per Smartphone Android ha raggiunto, tramite il suo Android Market, i 10 Miliardi di Applicazioni scaricate. Android ha le carte in regola per diventare “capofila” del settore.

Android, 10 Miliardi di App scaricate dal Market. 2011

Ce lo aspettavamo tutti che Android avrebbe dato del filo da torcere ad Apple. Lo scorso 6 Dicembre infatti, il numero di applicazioni scaricate dal Market Android ha superato i 10 Miliardi con una crescita spaventosa: a Luglio il numero di App scaricate era di appena 6 Miliardi e la crescita ha seguito il ritmo di un miliardo di download al mese.

Questo parametro è determinante ed insieme al numero di smartphone Android venduti nel mondo permette di prevedere un’ulteriore rapida crescita per tutto il 2012. Il numero di smartphone Android venduti lo scorso Luglio era di 130 Milioni di unità che con un ritmo di quasi 550’000 telefoni venduti ogni giorno, avrà probabilmente raggiunto la quota di 200 Milioni.

Con questi numeri possiamo affermare che sul pianeta esiste uno smartphone (o tablet) Android ogni 35 Abitanti mentre i dispositivi iOS continuano a detenere il primato di uno ogni 28 abitanti terrestri.

Il settore smartphone ottiene quindi un successo ed un interesse commerciale sempre più grande il tutto a vantaggio dei produttori ma anche degli utenti. Le piattaforme software progettate per il mobile offrono sempre più funzionalità e sempre più applicazioni riuscendo quindi a soddisfare una sempre più ampia fetta di mercato.

Tutto questo successo si ripercuote ovviamente sul mondo del Web che diventa uno strumento più flessibile ed utilizzabile facilmente in movimento e senza la necessità di una “poltrona”. Internet ha finalmente imparato a “camminare”.

L’Evoluzione della Ricerca Web

Ricerca WebLa ricerca è tra le attività più comuni fra gli utenti Web. Chiunque, appena effettuato l’accesso ad Internet inizia con qualche ricerca e nel 65% dei casi la ricerca viene fatta su Google che possiede quindi il “monopolio” indiscusso della ricerca. Il gigante del web ha sin da subito approfittato di questa leadership puntando ad aggiornare e a migliorare continuamente gli algoritmi di ricerca e le sue funzionalità grafiche. Oltre alle settimanali operazioni di aggiornamento agli algoritmi di crawling e di indicizzazione, a partire dalla sua nascita (fine del 1997), Google ha lanciato ben 20 nuovi prodotti relativi alla ricerca, quasi due prodotti l’anno; in particolare ricordiamo Google Adwords (lanciato nel 2000), Google Images (lanciato otto mesi dopo) e Google News, lanciato un anno dopo il disastro dell’11 Settembre 2001 per soddisfare l’esigenza di ricerche “fresche” ed in tempo reale.

Col passare del tempo Google ha potuto progettare ed offrire al pubblico prodotti di ricerca sempre più sofisticati come Google Street View (lanciato nel 2008) e Google Instant che, rilasciato l’anno scorso, ha permesso di rendere la ricerca sempre più veloce e quasi istantanea. Tutti i prodotti Google sono stati recentemente organizzati un una mappa temporale, pubblicata sul blog ufficiale di Google e riproposta qui in basso. Non ci resta che aspettare i futuri aggiornamenti di Google, o chissà , di qualche nuovo Competitor.

Timeline dei prodotti di ricerca Google

Annunciata la funzione amministratori multipli per le pagine aziendali di Googleplus

Google ha lanciato le pagine aziendali su Google+ quasi un mese fa cercando di penetrare nel mondo del Social Media Marketing capitanato quasti totalmente da Facebook e Twitter. Le pagine Aziendali su Google+ sono ancora in uno stato embrionale e non soddisfano totalmente le esigenze degli addetti ai lavori e degli specialisti di Social Media Marketing. Il principale problema delle Brand Pages su Googleplus è quello relativo all’amministrazione di una pagina: fino ad oggi infatti una pagina su Google+ può essere amministrata soltanto da un singolo Account “amministratore”, causando complicazioni ai Team che si occupano di Social Media Marketing e di Web Marketing.
Google Plus wallpaper
L’unico modo per rendere una pagina amministrabile da più persone è quello di condividere un unico Account fra tutti i componenti di un Team scalfendo però la sicurezza e causando problemi nel flusso di lavoro e di gestione. Ieri però la fantastica notizia, prima del 2012, afferma Kristoffer Sorensen, le pagine aziendali di Google+ potranno essere amministrate contemporaneamente da più Account così come già oggi avviene su Facebook. Chissà se questa operazione aumenterà l’interesse commerciale nei confronti del tanto travagliato Social Network di Mountain View.

Gli ultimi dieci cambiamenti all’algoritmo di Google

Google Bot IllustrazioneÈ di ieri il post sul blog ufficiale di Google che annuncia gli ultimi cambiamenti agli algoritmi di indicizzazione e ricerca di casa BigG. L’algoritmo di indicizzazione e di ricerca è in continua evoluzione e nell’ultimo anno sono state apportate circa 500 tra modifiche ed aggiornamenti.

Le ultime modifiche – come sempre – puntanto ad offrire agli utenti contenuti e pagine sempre più rilevanti ed aggiornate mettendo in primo piano la qualità dei risultati di ricerca. Gli aggiornamenti riguardano i seguenti argomenti:

  • Un miglioramento dei risultati nelle lingue per le quali la disponibilità di contenuti web è limitata (Maltese, Norvegese, Idiomi Africani e molte altre), per queste lingue l’algoritmo inserisce le più rilevanti pagine in Inglese traducendole nella lingua dell’utente che effettua la ricerca.
  • Il miglioramento dei contenuti mostrati nello snippet (Descrizione) della pagina: viene data priorità ai contenuti più importanti.
  • Un miglioramento generico sul titolo di ogni link cercando di escludere il testo derivante da link duplicati poco rilevanti.
  • Descrizioni più dettagliate - come prezzi e recensioni – per le pagine web di Applicazioni e Software.
  • Un occhio di riguardo per le pagine più “fresche” e recenti.
  • Una migliore identificazione dei siti web ufficiali di un’azienda, un marchio o un servizio.
  • Inoltre sono stati implementati un altro paio di modifiche meno interessanti e relative ai meccanismi di ricerca disponibili agli utenti piuttosto che all’indicizzazione.

Breve storia della Search Engine Optimization (SEO)

La disciplina del Search Engine Optimization è sicuramente la più misteriosa e mistica tecnica di web marketing. Le tecniche SEO sono generalmente basate su “postulati” fondamentali, alcuni dei quali scientificamente dimostrabili, tuttavia non sufficienti per considerare il SEO una scienza esatta.

serp.italo.calvino

L’ottimizzazione per i motori di ricerca è nata poco dopo la nascita del World Wide Web. Nei primi anni di esistenza, Internet era poco diffuso ma soprattutto non raggiungeva le colossali dimensioni che ha acquisito con un decennio di sviluppo, di conseguenza, lo stesso concetto di motore di ricerca si trovava in uno stato embrionale.
Il primo motore di ricerca ipertestuale di alto livello ad affacciarsi nel nuovo mondo del Web è stato Google, lanciato nel 1998 da Sergey Brin e Larry Page che in quel periodo erano studenti all’Universita di Stanford. I due si stavano occupando dello sviluppo di un algoritmo (PageRank) per riuscire a selezionare, tra tanti documenti simili, quelli più rilevanti discriminandone il posizionamento.

Da quel momento, decine – poi migliaia – di specialisti del web si sono dedicati allo studio dell’algoritmo in maniera passiva: l’algoritmo di Google è infatti mantenuto segreto, quindi, l’unico modo per scoprirne il funzionamento è eseguire dei test o “ipotizzare” alcuni comportamenti.

Ma quali sono i parametri sui quali si fondano le tecniche di Search Engine Optimization? Prima di tutto la qualità dei contenuti. L’obiettivo dei motori di ricerca è quello di fornire risultati affini con la ricerca effettuata da un utente, di conseguenza pagine povere di contenuti o con un debole potere semantico sono sicuramente declassate e non potranno mai rientrare nelle alte posizioni di una SERP (Search Engine Results Page).
Secondo, la quantità e la densità di parole chiave nelle pagine Web in questione (se una parola chiave non è contenuta nella pagina in questione, è impossibile che compaia nei risultati relativi a quella parola chiave).
Ultimo, non per importanza, l’organizzazione dei link “interni” al sito e la quantità/qualità dei link provenienti da altri siti web.

Queste sono le tecniche di base per un’Ottimizzazione per i motori di ricerca, esistono poi altre pratiche molto più evolute per ottimizzare un sito web che pur rientrando all’interno della rosa di attività SEO sarebbero troppo complicate da enunciare in un semplice Post.

Google aggiunge il bottone +1 in Image Search

googlePlusOneGoogle continua incessantemente a mettere in pratica strategie per la diffusione del suo Social Network, Google+. Già mesi fa il gigante della ricerca web aveva inserito il bottone sociale all’interno dei risultati delle ricerche web; poi ha convinto i Webmaster di mezzo mondo ad inserire il widget +1 all’interno dei loro siti web; ieri, infine, ha aggiunto lo stesso bottone per le immagini nei risultati di Google Images.

In poche parole Plusone cerca di diffondersi viralmente conquistando a poco a poco nuovi spazi incontaminati del Web. Di sicuro la posizione dominante di BigG nel mercato della ricerca fa si che il bottone sia sempre presente nel panorama virtuale degli utenti web, aiutando di fatto la diffusione dell’intero network plusone.

Il bottone +1 inserito in Google Images non è ancora funzionante a regime, ma i programmatori Google stanno lavorando affinchè tutte le tessere del social network siano “sincronizzate” e con un’obiettivo comune: strappare utenti a Facebook.
Riuscirà il re dei motori di ricerca a raggiungere l’ambizioso obiettivo?