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Traduzioni di testi di rilievo nell’ambito del web e dei mercati digitali in generale.

Il luogo in cui è nato il Web (Where The Web Was Born)

Un tributo a Tim Berners-Lee, che agli inizi degli anni novanta ha dato vita al World Wide Web; in basso una fotografia della Targa commemorativa che si trova nel corridoio di uno degli edifici del CERN (Organizzazione europea per la ricerca nucleare), il corridoio dove ha preso vita il protocollo HTTP.

 

Where the web was born. La targa commemorativa presente al CERN di Ginevra vicino agli uffici di Tim Berners Lee.

 

Di seguito la traduzione del testo contenuto nella targa:

Le tecnologie che hanno permesso la nascita del Word Wide Web furono sviluppate negli uffici di questo corridoio.

Gli sforzi iniziarono nel 1990 dopo una proposta di Tim Berners-Lee fatta nel 1989; i lavori furono inizialmente seguiti dall’ufficio del reparto di Informatica e Reti nell’edificio 31 e dall’ufficio di Elettronica ed informatica per la Fisica (ECP) nell’edificio 2.

Nel 1991 il Team si trasferì negli uffici appartenenti al reparto ECP. Il gruppo di lavoro era composto da due membri dello staff del CERN, Tim Berners-Lee (Gran Bretagna) e Robert Cailliau (Belgio), con l’appoggio di alcuni colleghi, studenti e gruppi di stagisti estivi.

Alla fine del 1994, Tim Berners-Lee lasciò il CERN per dirigere il Consorzio del WWW (W3C), un’organizzazione mondiale con l’obiettivo di portare il Web ad uno sviluppo completo. Il W3C fu fondato con l’aiuto del CERN, della Commissione Europea, del Massachussets Institute of Technology (MIT), dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Informatica e l’automatizzazione (INRIA) e dell’ARPA (Advanced Research Projetcs Agency).

Nel 1995 Tim Berners-Lee e Robert Cailliau si aggiudicarono il premio ACM Software System per aver creato il World Wide Web. Nel 2004 Tim Berners-Lee fu premiato dalla prima edizione del Millenium Technology Prize organizzato dalla Fondazione Finnish Technology Award.

La Biblioteca del CERN
Giugno 2004

Pensieri e riflessioni su Flash di Steve Jobs

Steve JobsAbbiamo deciso di tradurre in italiano la famosa lettera di Steve Jobs (Pensieri e riflessioni su Flash) nella quale si discutono le motivazioni che hanno portato Apple alla decisione di non supportare Adobe Flash nei loro dispositivi mobili. Questo è il nostro tributo per il più tecnologico visionario, che, a quasi un mese dalla sua scomparsa, è stato portavoce dell’innovazione tecnologica e del design.

Qui potete trovare il testo originale dal sito della Apple, mentre di seguito la traduzione in italiano integrale del testo.

Riflessioni su Flash

Apple è sempre stata al fianco di Adobe. Infatti abbiamo conosciuto i fondatori di Adobe quando ancora si trovavano nel loro proverbiale garage. Noi di Apple siamo stati il loro primo cliente di una certa importantanza, avendo infatti implementato il formato Postscript nella nostra nuova stampante Laser. Apple investì molto su Adobe fino ad arrivare a controllarne circa il 20% per parecchi anni. Le due aziende hanno lavorato strettamente insieme e con lo stesso obiettivo: essere pionieri del desktop publishing. Ci sono stati molti momenti piacevoli. A partite da quell’età dell’oro, le due aziende sono cresciute separatamente. Apple ha quasi sfiorato la fine mentre Adobe si proponeva al mercato corporate con i suoi prodotti Acrobat. Oggi le due aziende lavorano ancora insieme per servire i loro clienti creativi – gli utenti Mac, infatti, acquistano circa la metà dei prodotti della Adobe Creative Suite – tuttavia ci sono ben pochi interessi in comune.

Vorrei appuntare alcune considerazioni sui prodotti Adobe Flash cosicché i clienti e l’opinione pubblica possano comprendere meglio il perchè non supportiamo Flash su iPhone, iPod e iPad. Adobe sostiene che la nostra decisione sia condizionata principalmente dagli affari – dicono che vogliamo proteggere il nostro App Store – ma in verità la decisione è connessa a problematiche tecnologiche. Adobe pensa che noi siamo un “sistema chiuso” mentre flash un sistema “aperto”, tuttavia è vero il contrario. Cercherò di spiegarmi meglio.

Per prima cosa c’è da considerare il concetto di “open”.

I Prodotti Adobe Flash sono 100% proprietari. Sono distribuiti solo da Adobe e soltanto Adobe può prendere decisioni sui loro futuri migliorameti, costi ecc. Anche se i prodotti Abode Flash sono ampiamente disponibili, ciò non significa che siano prodotti “open”, dato che sono controllati e distribuiti esclusivamente da Adobe. Flash si può considerare un “sistema chiuso”.

Anche Apple possiede molti prodotti proprietari. Sebbene il sistema operativo di iPhone, iPod e iPad sia proprietario, crediamo profondamente che tutti gli standard relativi al web debbano essere “open”. Al posto di Flash, Apple ha adottato HTML5, CSS e Javascript – tutti standard “open”. Tutti i dispositivi mobili di Apple implementano questi standard liberi, performanti e a basso consumo di energia. HTML5, il nuovo standard web adottato da Apple, Google e tanti altri, permette agli sviluppatori web di realizzare animazioni, grafica ed impaginazione di alta qualità senza affidarsi a plug-ins di terze parti (come Flash). HTML5 è completamente open ed è controllato da un consorzio sugli standard al quale partecipa anche Apple.

Anche Apple ha preso parte alla definizione degli standard per il web. Per esempio, Apple ha iniziato con un piccolo progetto open source creando WebKit, un motore di rendering HTML5 completo ed open source che è tra l’altro il cuore del browser Safari, utilizzato in tutti i nostri prodotti. WebKit è stato largamente adottato. Google lo utilizza per il browser di Android, Palm e Nokia lo utilizzano e RIM (Blackberry) ne ha annunciato un futuro utilizzo. Praticamente quasi tutti i browser per smartphone utilizzano WebKit, tranne quelli con tecnologia Microsoft. Realizzando WebKit come una tecnologia aperta, Apple ha definito gli standard dei browser per i dispositivi mobili.

Secondo punto, c’è la “totalità del web”.

Adobe ha più volte affermato che i dispositivi mobili di Apple non possono accedere “all’intero web” per il motivo che il 75% dei contenuti video su Web è offerto grazie a Flash. Non dice però che la maggior parte di questi video è disponibile anche in un formato più moderno, H.264, fruibile su iPhone, iPod e iPad. YouTube, che offre il 40% dei video sulla rete, ha dato vita ad un’App integrata su tutti i dispositivi mobili di Apple, riuscendo probabilmente ad offrire su iPad la migliore esperienza di ricerca e visione di YouTube mai esistita. Inoltre sono fruibili contenuti video da piattaforme come Vimeo, Netflix, Facebook, ABC, CBS, CNN, MSNBC, Fox News, ESPN, NPR, Time, The New York Times, The Wall Street Journal, Sports, Illustrated, People, National Geographic a molte molte altre. Gli utenti di iPhone, iPod e iPad non perderanno alcun contenuto video.

Un’altra affermazione di Adobe è che i dispositivi Apple non sono compatibili coi giochi in Flash. Questo è vero. Fortunatamante però ci sono più di 50’000 giochi ed applicazioni per l’intrattenimento sull’App Store, molti dei quali sono free. Ci sono più giochi e applicazioni per l’entertainment su iPhone, iPod e iPad che su qualsiasi altra piattaforma nel mondo.

Il terzo punto da considerare è legato all’affidabilità, la sicurezza e le performance.

Symantec ha recentemente richiamato l’attenzione su Flash scoprendo una delle peggiori vulnerabilità del 2009. Sappiamo che Flash è il principale responsabile dei crash su Mac. Abbiamo lavorato con Adobe per risolvere questi problemi, ma loro li hanno trascurati per parecchi anni. Non vogliamo assolutamente compromettere l’affidabilità e la sicurezza dei nostri iPhone, iPod e iPad implementando Flash.

Inoltre Flash non possiede buone performance sui dispositivi mobili. Abbiamo chiesto spesso ad Adobe di far funzionare meglio Flash sui dispositivi mobili, qualsiasi dispositivo mobile, già anni fa. Non abbiamo mai avuto un riscontro. Adobe ha dichiarato pubblicamente che Flash sarebbe stato implementato su uno smartphone agli inizi del 2009, poi nella seconda metà del 2009 ed infine nella prima metà del 2010, oggi dicono nella seconda metà del 2010. Pensiamo che verrà implementato, ma siamo felici di non aver aspettato. Chi sa come si comporterà?

Quarto punto: la durata delle batterie.

Per ottenere una lunga durata delle batterie con la riproduzione video, i dispositivi mobili devono decodificare il video direttamente nell’hardware; decodificare i video col software richiede troppa energia. Molti dei chip installati nei dispositivi mobili moderni includono un decoder chiamato H.264 – uno standard industriale che è utilizzato in tutti i player DVD Blu-ray ed è stato adottato da Apple, Google (YouTube), Vimeo, Netflix e molte altre aziende.

Nonostante Flash abbia recentemente incluso il supporto all’H.264, la riproduzione video su quasi tutti i siti web in Flash richiede l’utilizzo di un codec di vecchia generazione che non è in alcun modo implementato in nessun chip per il mobile, obbligandone la codifica lato software. Il divario è impressionante: su un iPhone, ad esempio, la riproduzione di un video in H.264 dura 10 ore prima che la batteria si scarichi del tutto, la riproduzione via software dura invece meno di 5 ore.

Quando i siti web convertiranno i loro contenuti video in H.264, potranno offrirli senza l’utilizzo di Flash. I video in H.264 funzionano perfettamente su browser come Apple Safari e Google Chrome senza nessun tipo di plugin, e funzionano benissimo anche su iPhone, iPod e iPad.

Quinto punto: il Touch.

Flash è stato progettato per i PCs, che utilizzano i mouse, non per i touch screen che utilizzano le dita. Ad esempio, molti siti web in flash si affidano a “rollover”, che mostrano menu o altri elemtni quando il puntatore del mouse si sofferma su una zona specifica. La rivoluzionaria interfaccia multi-touch di Apple non utilizza un mouse, e non c’è alcun concetto di “rollover”. Molti siti web in Flash dovranno essere riprogettati per supportare i dispositivi touch. Nel caso in cui gli sviluppatori avessero la necessità di riscrivere i loro siti web in Flash, perchè non utilizzare tecnologie più moderne come HTML5, CSS e Javascript?

Anche se iPhone, iPod e iPad supportassero Flash, sarebbe comunque necessario riscrivere i siti web per risolvere il problema relativo ai dispositivi touch.

Sesto punto: la ragione più importante.

Oltre al fatto che Flash sia un sistema chiuso e “proprietario”, che abbia grossi problemi tecnici e non supporti i dispositivi touch, c’è un motivo più importante per il quale non supportiamo Flash su iPhone, iPod e iPad. Abbiamo discusso dei punti deboli relativi all’utilizzo di Flash per la riproduzione video ed i contenuti interattivi dei siti web. Adobe vorrebbe addirittura che gli sviluppatori adottassero Flash per creare Apps che girano sui nostri dispositivi mobili.

Sappiamo, per esperienza negativa, che permettere ad un livello software indipendente di inserirsi tra la piattaforma e lo sviluppatore finale porta ad applicazioni semi-standard che ostacolano il miglioramento ed il progresso della piattaforma stessa. Se gli sviluppatori sono dipendenti da librerie e strumenti di terze parti, potranno sfruttare le nuove funzionalità della piattaforma solo quando la “terza parte” deciderà se e in che momento adottare le nuove funzionalità. Non possiamo dipendere dalle decisioni di terze parti che stabiliscono se e quando rendere disponibili le nostre nuove funzionalità ai nostri sviluppatori.

È ancora peggio nel caso in cui la terza parte offre strumenti di sviluppo multipiattaforma. La terza parte potrebbe non adottare le nuove funzionalità di una piattaforma senza che siano disponibili su tutte le altre piattaforme supportate. Di conseguenza gli sviluppatori avrebbero accesso soltanto alle più basilari funzionalità in comune fra tutte. Inoltre, non possiamo aspettarci dei risultati nel caso in cui gli sviluppatori fossero limitati nell’utilizzo delle nostre innovazioni e migliorie perchè non disponibili sulle piattaforme dei nostri competitors.

Flash è uno strumento di sviluppo multipiattaforma. Aiutare gli sviluppatori a scrivere le migliori app per iPhone, iPod e iPad non è tra gli obiettivi di Adobe. Il loro obiettivo è supportare gli sviluppatori a scrivere applicazioni multipiattaforma. Inoltre Adobe è stata lenta nell’adozione dei miglioramenti della tecnologia Apple. Ad esempio, anche se Max OS X è in produzione da circa 10 anni, Adobe ha adottato appieno Cocoa(Libreria grafica nativa di Mac OS X n.d.r.) due settimane fa con il rilascio di CS5. Adobe è stata tra le ultime grandi aziende indipendenti ad aver adottato appieno Mac OS X.

Le nostre motivazioni sono semplici – vogliamo offrire la piattaforma più avanzata ed innovativa possibile ai nostri sviluppatori, e vogliano che essi possano appoggiarsi direttamente sulle spalle di questa piattaforma creando le migliori applicazioni che il mondo abbia mai visto. Vogliamo migliorare la piattaforma continuamente in modo che gli sviluppatori possano creare applicazioni sempre più stupefacenti, potenti, divertenti e utili. Il successo è per tutti – noi vendiamo di più perchè abbiamo le migliori apps, gli sviluppatori raggiungono un sempre più ampio bacino di utenti e clienti, e gli utenti sono continuamente deliziati dalla più ampia e avanzata selezione di applicazioni su tutte le piattaforme.

Conclusioni.

Flash è stato prodotto nell’era dei Pc – per i Pc ed i mouse. Flash è un grosso affare per Adobe, e possiamo capire il perchè vogliano portarlo fuori dai Pc. Ma l’era del mobile coinvolge dispositivi a basso consumo, interfacce touch e standard web aperti – tutte qualità per le quali Flash è fragile.

La grande quantità di canali mediatici che offrono i loro contenuti per i dispositivi mobili di Apple dimostra che Flash non è più una tecnologia necessaria per guardare video o fruire di qualsiasi genere di contenuto web. Inoltre le 250’000 apps nell’App Store provano che Flash non è fondamentale per decine di migliaia di sviluppatori per creare applicazioni graficamente ricche, compresi i giochi.

I nuovi standard open nati nell’era del mobile, come l’HTML5, vinceranno sulle piattaforme mobili (ma anche sui PC). Probabilmente Adobe dovrebbe concentrarsi sulla realizzazione di strumenti professionali per l’HTML5, e criticare meno l’operato di Apple per lasciarsi il passato alle spalle.

Steve Jobs
Aprile, 2010